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Generali, formazione e lavoro nella salute per 300 rifugiati

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Generali, formazione e lavoro nella salute per 300 rifugiati

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In collaborazione con Generali Italia

Progetto della Fondazione per una rete di nuovi professionisti

Roma, 04 ottobre 2024, 15:16

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Generali, formazione e lavoro per 300 rifugiati e migranti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Generali, formazione e lavoro per 300 rifugiati e migranti - RIPRODUZIONE RISERVATA
Generali, formazione e lavoro per 300 rifugiati e migranti - RIPRODUZIONE RISERVATA

ANSAcom - In collaborazione con Generali Italia

Un futuro e un lavoro per 300 rifugiati e migranti che vivono da tempo in Italia e una nuova rete di professionisti della salute per rispondere alle esigenze di una popolazione sempre più anziana. Generali e The Human Safety Net, la Fondazione del gruppo, hanno presentato un nuovo progetto di formazione e inserimento lavorativo come ausiliari socio assistenziali (Asa), caregiver e operatori socio sanitari (Oss). Gli studenti, provenienti da 18 Paesi, vengono sostenuti nello studio della lingua italiana, nel percorso di riconoscimento dei titoli di studio necessari a ottenere le certificazioni professionali e nell'impiego presso strutture come ospedali, cliniche ed Rsa in Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna. Il presidente di Assicurazioni Generali, Andrea Sironi, ha sottolineato: "questo progetto di formazione e inserimento lavorativo guarda a due delle sfide più cruciali del nostro tempo, le trasformazioni demografiche e le migrazioni, ed è frutto del modello di partnership pubblico-privato in cui crediamo fermamente".

Ha ricordato che in Italia gli over 65 rappresentano il 24% della popolazione e questa percentuale è stimata in aumento di 10 punti percentuali entro il 2050 mentre i caregiver professionali sono solo 1,2 milioni. Sironi ha ricordato che The Human Safety Net e Generali, dal 2019 ad oggi, hanno formato 1200 persone, non solo in ambito sanitario, e 470 sono state quelle inserite nel mondo del lavoro. Il nuovo progetto è partito a gennaio 2024 e si concluderà a giugno 2026. Al momento sono oltre 100 i beneficiari che stanno facendo tirocini, dopo aver partecipato alla formazione teorica in aula. Il general country manager di Generali Italia, Gianluca Perin, anticipa l'intenzione di allargare il progetto ad altre Regioni e ad altri segmenti, "non solo quello sanitario. Si tratta, dice, di "un progetto di grande impatto sociale che vuole dare il proprio contributo per la costruzione di una società più inclusiva e solidale, che permetta alle persone di guardare al futuro con fiducia”.

"Generali ha una visione di impresa larga, di creazione di valore nel tempo, con 180 anni di storia, e anche di restituzione. La nostra fondazione ha questo scopo, di dare ai territori in cui siamo azioni concrete. E in questo si inserisce questo progetto". Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervenuto all'evento, ha definito il progetto "importantissimo" "Rifugiati che magari arrivano in Italia con competenze superiori a quelle che immaginiamo, se non hanno il luogo dove poter esercitare queste competenze, finiscono nella migliore delle ipotesi a fare dei lavoretti, nella peggiore nel campo della criminalità", ha detto La Russa. Anche per l'arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, Matteo Zuppi, la direzione è quella "giusta": quella "di curare la fragilità dando possibilità a chi non chiede altro". Alla base di The Human Safety Net è una fondazione istituita da Generali nel 2017 e attiva in 26 Paesi con una rete di 77 ONG e imprese sociali come partner. Finora, a livello globale, ha raggiunto 490 mila persone, delle quali 482.000 bambini e genitori e quasi 8.000 rifugiati. Tramite il programma per rifugiati, The Human Safety Net ha contribuito tra l'altro alla creazione di oltre 500 startup. 

ANSAcom - In collaborazione con Generali Italia

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