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Unioncamere, più composizioni negoziate, salvi 10.000 lavoratori

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Unioncamere, più composizioni negoziate, salvi 10.000 lavoratori

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In collaborazione con Unioncamere

Accelera lo strumento anti-crisi d'impresa, quasi 2000 istanze

ROMA, 14 novembre 2024, 17:42

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Andrea Prete, presidente di Unioncamere - RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea Prete, presidente di Unioncamere - RIPRODUZIONE RISERVATA
Andrea Prete, presidente di Unioncamere - RIPRODUZIONE RISERVATA

ANSAcom - In collaborazione con Unioncamere

Aumentano le imprese in difficoltà che si rivolgono alla composizione negoziata delle crisi. Sono quasi 2 mila le istanze presentate nei primi tre anni, dall'introduzione di questa procedura stragiudiziale, secondo i dati dell'Osservatorio sulle crisi d'impresa, presentato da Unioncamere. Le oltre mille procedure concluse hanno avuto esito positivo in un caso su cinque e salvato dal possibile licenziamento oltre 10 mila lavoratori. “Questa procedura sta prendendo piede”, ha dichiarato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, alla presentazione dei i dati sottolineando l'accelerazione delle ultime settimane, dopo l'adozione del nuovo decreto legislativo di settembre, il cosiddetto Correttivo ter. “Solo negli ultimi 15 giorni, sono giunte altre 100 istanze - anche grazie alla recente possibilità di accordi con l’Agenzia delle entrate e riscossione – e si sono chiusi altri 5 casi di risanamento che interessano circa mille lavoratori", ha spiegato Prete. Il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, intervenuto alla presentazione, ha parlato di "boom di domande" nelle ultime due settimane e della composizione negoziata come "una scommessa che comincia ad essere vinta". L'osservatorio analizza i dati sulle istanze presentate tramite la Piattaforma telematicagestita dal sistema camerale. Qui un imprenditore, che si trova in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario, può presentare domanda per lavorare al risanamento dell’impresa con il supporto di un esperto indipendente, che agevoli le trattative con i creditori e gli altri soggetti interessati. Il report segnala che sono quasi esclusivamente le imprese di maggiori dimensioni a fare ricorso a questa procedura: nell’85,7% dei casi si tratta di società di capitali, hanno mediamente 64 addetti e registrano 13 milioni di euro di valore della produzione. Tra le pratiche concluse favorevolmente ci sono società di abbigliamento come Trussardi, multiutility come Egea e gruppi alimentari come Noberasco. "Il numero di imprese cresce man mano che si diffonde la conoscenza dello strumento e questo richiederà tempo, ma sarà sempre più diffuso sul territorio, a livello economico piccolo, medio e grande. Un secondo aspetto è gli effetti positivi generano emulazione", ha rimarcato il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli. I dati indicano che sono 1.963 il totale delle istanze presentate, di queste 926 sono state presentate nel corso del 2024, che ha visto una crescita del 60% nei primi tre trimestri. Ancora di più è aumentato il numero dei casi conclusi con esito favorevole, che è più che raddoppiato nell'anno in corso (210 contro gli 83 dello scorso anno). Dall'avvio della procedura solo 104 domande sono state rifiutate e le istanze attualmente in gestione presso i vari esperti incaricati sul territorio nazionale sono 762. Costi e tempi della procedura sono ridotti rispetto a quelli delle procedure concorsuali giudiziali e la conclusione arriva generalmente in meno di un anno. Dalla data di accettazione dell’incarico dell’esperto e quella di archiviazione dell’istanza, le procedure durano, inmedia, 224 giorni e il 64% delle imprese si avvale della proroga di ulteriori 180 giorni prevista dalle norme. In particolare, le tempistiche necessarie per giungere a una chiusura favorevole della composizione negoziata sono mediamente di 325 giorni: quasi la totalità delle imprese, infatti, necessita di più di 6 mesi per concludere il procedimento. Con riferimento agli esiti sfavorevoli, invece, la durata media è di 200 giorni, con il 59% di imprese che, nonostante poi le trattative non vadano a buon fine, ricorre alla proroga. La Lombardia è la regione con il maggior numero di istanze (436) seguita dal Lazio (208) dall’Emilia-Romagna (193) e dal Veneto (168): la somma delle istanze avanzate in queste regioni è pari a circa il 54% del totale. Tra i settori, prevalgono le attività manifatturiere (21,5%), il commercio all’ingrosso e al dettaglio (19%) e lecostruzioni (15%). 

ANSAcom - In collaborazione con Unioncamere

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