BEIRUT - Nel Libano in ginocchio per una crisi socio-economica e politica senza precedenti negli ultimi 30 anni avanza lo spettro della malnutrizione infantile.
In questo contesto si riunisce oggi a Beirut la commissione parlamentare per le donne e i bambini per discutere della carenza di latte per neonati. "Non possiamo permettere che i bambini diventino vittime" della malnutrizione, ha detto il presidente della commissione Inaya Izzeddin, citato stamani dal quotidiano libanese L'Orient-Le Jour.
Da settimane si registra in diverse località del Libano in default economico carenza di latte in polvere, in un contesto in cui il latte fresco è tradizionalmente considerato un lusso per gran parte delle famiglie a basso reddito. Le importazioni di latte in polvere, come gran parte delle merci e dei beni di prima necessità, procedono a singhiozzo a causa della carenza di liquidità in valuta pesante. La lira libanese, fino al 2019 ancorata al dollaro statunitense a un cambio fisso, ha perso in 18 mesi circa il 90% del suo valore. In un paese dove si importa quasi tutto - persino l'aglio e le cipolle - la svalutazione della moneta locale ha causato una strutturale difficoltà delle istituzioni libanesi di assicurare merci essenziali, inserite nel paniere di beni dal prezzo calmierato, come il latte, il riso, la farina. L'Istituto nazionale libanese di statistica ha riferito che il costo dei prodotti alimentari è più che quadruplicato tra febbraio 2020 e febbraio 2021. E in una relazione recente del Programma alimentare mondiale emerge che nelle prossime settimane ci sarà una "acuta" insicurezza alimentare nel paese a causa dell'inflazione alle stelle e della continua svalutazione della moneta locale.
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