È l'allarme lanciato oggi da Oxfam, di fronte ad una catastrofe umanitaria che rischia di precipitare ulteriormente.
La cosiddetta 'zona umanitaria' individuata per gli sfollati - ossia probabilmente quella costiera di Al-Mawasi - è infatti attualmente una delle più densamente popolate al mondo, dove si sopravvive a stento con pochissimo cibo, senz'acqua, servizi medici e ripari sufficienti. Nell'area - definita sicura - continuano poi a susseguirsi attacchi che rendono pressoché impossibile l'aiuto umanitario, provocando ancora morti tra la popolazione civile. "Il nostro personale al lavoro nell'area ci dice che negli ultimi giorni i bombardamenti si sono intensificati, che le persone non hanno niente per vivere, costrette ad accamparsi per strada, senza il minimo accesso a servizi igienici adeguati. In queste condizioni il rischio di diffusione di malattie è altissimo - ha dichiarato Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia - Spingere altre centinaia di migliaia di persone verso questa 'trappola mortale' è disumano ed è l'ennesima violazione del diritto internazionale umanitario". (ANSAmed).
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