TUNISI - Il recente annuncio da parte di Netflix della produzione di una fiction sul leggendario generale cartaginese Annibale, interpretato da Denzel Washington, ha suscitato un'ondata di reazioni da parte dei tunisini, che in gran parte sui social network hanno lamentato una "falsificazione della storia e un progetto da parte degli afrocentristi che vogliono attribuire un ruolo centrale nella Storia alle culture nere a scapito delle altre culture".
Reazioni che ieri sono giunte sino in Parlamento con la ministra della Cultura Hayet Guettat Guermazi, costretta a rispondere alla richiesta del deputato Yassine Mami, che aveva lamentato il fatto che la Tunisia non aveva ricevuto informazioni sul contenuto del film e sulla sua sceneggiatura, mettendo in guardia da una possibile falsificazione dei fatti storici. La ministra, intervenendo in aula in occasione dell'approvazione del bilancio 2024 del suo dicastero, ha affermato che il ministero della Cultura sta lavorando per negoziare con Netflix che alcune sequenze del film vengano girate in Tunisia, sottolineando che l'intenzione della piattaforma è di realizzare una fiction e non un film storico. Ciò, ha spiegato la ministra, non dà il diritto alla Tunisia di intervenire sul contenuto dell'opera.
La notizia delle future riprese del film ha disorientato l'opinione pubblica tunisina. Mentre alcuni si sono mostrati entusiasti all'idea di sapere che Denzel Washington interpreterà uno dei più grandi leader militari della storia, altri hanno messo in dubbio questa scelta, denunciando un tentativo di falsificare i fatti storici. Polemiche simili erano scoppiate in Egitto in relazione alla produzione del docudrama di "Queen Cleopatra" con l'attrice nera Adele James nel ruolo di protagonista, finito al centro di un dibattito globale sull'afrocentrismo, che ha visto il ministero egiziano annunciare a sua volta un proprio costosissimo documentario per diffondere il più possibile le verità storiche accumulate da esperti di sua fiducia sulla regina egizia.
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