(di Massimo Lomonaco)
(ANSAmed) - TEL AVIV, 26 GIU - Cinque paesi europei, tra cui
l'Italia, sono decisi ad 'avvertire' i propri cittadini a non
impegnarsi in "attività finanziarie o investimenti" nelle
colonie israeliane in Cisgiordania e nelle Alture del Golan
annesse dallo . Una mossa che può significare di fatto
boicottaggio economico degli insediamenti nei Territori occupati
e che appare una risposta al governo di Benyamin Netanyahu dopo
il nuovo fallimento delle trattative di pace - promosse dagli
Usa - tra Israele e l'Autorità nazionale palestinese (Anp).
La Francia - ha riportato oggi Haaretz con grande evidenza -
ha di recente pubblicato sul sito del proprio ministero degli
esteri un ''avviso'' con il quale si ricorda che le colonie
israeliane sono considerate illegali in base al diritto
internazionale e che di conseguenza le attività economiche in
queste realtà comportano rischi legali. Il quotidiano - che cita
una fonte diplomatica francese - ha sostenuto che la decisione
di Parigi farebbe parte di ''un'azione congiunta'' da parte dei
cinque maggiori Paesi dell'Ue: oltre la Francia, anche la
Germania, la Gran Bretagna,l'Italia e la Spagna. La novità di
questo processo - secondo il giornale - e' costituita
dall'attuale posizione francese (che segue analoghi ''avvisi''
già diffusi da Germania e Gran Bretagna nei mesi corsi) e
l'adesione, dopo lo stop dei negoziati, di Italia e Spagna.
Per questi due ultimi paesi, Haaretz ipotizza che gli
avvertimenti nei riguardi delle colonie d'Israele potrebbero
essere formalizzati già ''nei prossimi giorni''. Dietro la mossa
francese, e il coordinamento con le altre capitali europee (Roma
compresa), c'é - secondo il giornale - il malcontento dei '5
grandi' di fronte alla difficoltà di definire un'iniziativa
unica a Bruxelles in questo senso in sede di Commissione Ue per
le resistenze dei Paesi più sensibili alla prevedibile reazione
del governo Netanyahu. Uno sfondo su cui incide anche la
contromossa israeliana di attivare gli ambasciatori dello stato
ebraico in Ue per fare pressioni contro il 'boicottaggio' delle
colonie nelle cancellerie più esitanti. Ai diplomatici - e un
responsabile israeliano lo ha confermato all'ANSA - é stato
affidato fra l'altro il compito di cercare di stabilire un
contatto fra questo tema e altri dossier facendo in particolare
presente ai vari ministeri degli esteri europei che,
nell'attuale situazione segnata dal rapimento dei tre studenti
israeliani in Cisgiordania, l'emissione di un avviso del genere
''potrebbe aumentare la tensione tra Israele e l'Ue e causare
seri danni alle relazioni esistenti''.
Tuttavia i diplomatici israeliani hanno riportato in patria
la sensazione che questa volta non sarà facile fermare i Paesi
europei, almeno i maggiori, e che ''un'ondata'' di ''avvisi''
contro le attivita' finanziarie nei Territori da parte sembra
ormai in arrivo.
Il responsabile israeliano interpellato dall'ANSA ha in ogni
modo cercato di minimizzare l'iniziativa promossa da Parigi:
''Non bisogna esagerare, in realta' - ha detto - sembra piu' un
segnale politico che altro''. ''Nell'avviso pubblicato dalla
Francia - ha notato - e' stata aggiunta solo qualche frase
rispetto agli altri. Nel complesso pero' manca il quadro
giuridico, mancano i precedenti, il sostrato normativo e un
quadro dei rischi reali che si corrono per queste attività''.
''Da questo punto di vista - è la sua conclusione - (la
sfida) appare debole''. O, almeno, cosi' spera la destra di
governo israeliana. (ANSAmed).
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