A ricordarlo è il Comitato "Giustizia per i nuovi desaparecidos", che domani presenterà le sue proposte in una conferenza stampa alla Camera per sottrarre questi morti all'oblio collettivo, ma anche per cercare i responsabili della loro sorte a livello individuale, governativo e istituzionale.
Il comitato propone, in particolare, la convocazione di un Tribunale Internazionale di opinione - sul modello del Tribunale Russel per i crimini in Vietnam o del Tribunale Permanente dei Popoli fondato dal senatore Lelio Basso - che offra alle famiglie dei migranti scomparsi un'opportunità di testimonianza e rappresentanza" e "contribuisca ad accertare responsabilità e omissioni di individui, governi e organismi internazionali". permettendo l'avvio di azioni giudiziarie. Il comitato chiede inoltre che le istituzioni "si impegnino a garantire il riconoscimento dell'identità delle vittime, offrendo ai loro familiari un luogo di raccoglimento e cordoglio che restituisca dignità alle persone scomparse". Ma anche rivendicano il diritto ad essere informati "sulle forme di cooperazione militare e di polizia instaurate tra gli Stati europei e i paesi di origine e transito dei migranti". L'organismo chiede infine all'Unione europea una politica comune di asilo e accoglienza e l'apertura di canali umanitari nelle zone di guerra e di gravi violazioni del diritto. E sempre alla Ue, oltre che agli stati, la crezione di commissioni di inchiesta sui nuovi 'desaparecidos'.
Alla presentazione dell'appello di domani alla Camera, alle 11.30 in sala stampa, l'ex parlamentare Mercedes Frias, il diplomatico Enrico Calamai (che da viceconsole a Buenos Aires aiutò molti a fuggire dalla dittatura militare), l'avvocato Arturo Salerni, il sacerdote eritreo don Mosè Zerai dell'agenzia Habeshia e Mehrzia Chargi, madre di un ragazzo tunisino scomparso. (ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA