Lo ha affermato il direttore generale dell'Osservatorio nazionale tunisino sulle migrazioni (Onm) presso il ministero degli affari sociali, Ahlam Hammami a margine dell'ottava edizione della Summer School organizzata dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) in Tunisia, sottolineando come ciò illustra gli sforzi compiuti dallo Stato tunisino per implementare i 23 obiettivi del Global Compact.
Hammami ha
evidenziato inoltre l'esistenza di sfide nel campo della
migrazione, tra cui in particolare la necessità di ridurre il
più possibile la migrazione irregolare al fine di promuovere e
regolamentare la migrazione regolare e legalizzata attraverso
quadri e accordi bilaterali tra paesi.
A questo proposito, ha ricordato l'iniziativa del presidente
Kais Saied sul "Processo di Roma", uno dei cui obiettivi
principali è l'istituzione di canali di migrazione regolari,
oltre al "Patto delle competenze", finanziato dall'Unione
Europea, che mira a facilitare la circolazione di competenze e
dirigenti.
Tra le soluzioni pratiche per affrontare la
migrazione irregolare, ha menzionato lo sviluppo economico
attraverso lo sviluppo di aree di migrazione intensa al fine di
stabilizzare le persone nei loro luoghi di residenza, oltre a
facilitare i canali di migrazione regolari e legalizzati.
D'altra parte, il direttore generale dell'Onm ha sottolineato
l'emergere di sfide poste dalla migrazione regolare, in
particolare la migrazione di massa di competenze per lavorare
all'estero, citando le dichiarazioni del Preside degli ingegneri
sulla partenza di migliaia di ingegneri tunisini all'estero,
nonché le notizie della fuga all'estero di medici tunisini.
Messaoudi, direttore generale dell'occupazione estera e dei
lavoratori stranieri presso il ministero del Lavoro, ha
dichiarato che la Tunisia ha firmato accordi di lavoro con
diversi paesi, tra cui Francia (2008), Svizzera (2012), Qatar
(2010) e un nuovo accordo con l'Italia nell'ottobre 2023 e
l'Arabia Saudita nel dicembre 2023, aprendo canali di migrazione
regolari e offrendo opportunità di lavoro ai lavoratori
tunisini. Secondo la stessa fonte nel 2023 sono stati firmati
9.600 contratti di lavoro in Francia e Italia, oltre alla
formazione di 38 giovani nei mestieri edili da impiegare presso
aziende italiane e all'assunzione di 4.000 giovani in Francia
per lavori stagionali. Offrire opportunità di lavoro regolari e
aprire canali legali per i giovani tunisini è un modo per
ridurre la migrazione irregolare, ha affermato.
La Scuola estiva sulle migrazioni dell'Oim continuerà fino a
venerdì 30 agosto, con la partecipazione di numerosi ricercatori
tunisini nel campo della migrazione, rappresentanti della
società civile, studenti e numerosi accademici. La 'Summer
School on Migration' rientra nel Programma regionale di sviluppo
e protezione dei migranti (Pdpp) in Nord Africa, finanziato
dall'Unione europea e attuato dall'Oim in Algeria, Egitto,
Libia, Marocco e Tunisia, al fine di approfondire le conoscenze
in materia di migrazione, rafforzare la coesione tra le comunità
ospitanti e quelle migranti e sostenuto anche dall'Africa
Regional Migration Program (Usa).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA