Maxi operazione a Matera. Gli accertamenti eseguiti dalla Procura della Repubblica di Matera e dalla Guardia di Finanza hanno evidenziato il "totale condizionamento della sanità pubblica da parte di interessi privatistici e da logiche clientelari politiche". Lo ha detto il Procuratore Pietro Argentino nella conferenza stampa sull'inchiesta sulla sanità lucana che ha portato all'arresto del governatore della Regione Basilicata Marcello Pittella (ai domiciliari) e all'esecuzione di 30 misure di cui 22 arresti.
Falso e abuso d'ufficio: sono queste le accuse contestate a Pittella. Il "deus ex machina' della "distorsione istituzionale" che si è verificata nella sanità lucana è ritenuto il presidente della regione Marcello Pittella. Lo scrive il Gip di Matera Angela Rosa Nettis nell'ordinanza d'arresto per il governatore della Basilicata sottolineando che Pittella "non si limita ad espletare la funzione istituzionale formulando gli atti di indirizzo politico per il miglioramento e l'efficienza" della sanità regionale, "ma influenza anche le scelte gestionali" delle Asl "interfacciandosi direttamente con i loro direttori generali" tutti da lui nominati.
Secondo il gip inoltre per le raccomandazioni ai concorsi esisteva una "lista verde" di nominativi del governatore: secondo quanto emerge dalle intercettazioni riportate nell'ordinanza, "quelli verdi sono di Pittella", spiega il direttore amministrativo dell'Asm di Matera, Maria Benedetto, definendola "una catalogazione dei segnalati - spiega il gip - ad opera della stessa Benedetto". Il direttore amministrativo dell'Asm ha evidenziato i nomi che "non vorrebbe le sfuggissero". Il giudice spiega poi che è "certa l'influenza esercitata sui vertici dell'Asm da Pittella, il quale con la lisa 'lista verde' ha sponsorizzato candidati che, diversamente, non avrebbero superato la prima fase selettiva".
La stessa Benedetto, in una successiva conversazione, conferma questa ipotesi: "Tutti i raccomandati hanno fatto schifo, è una cosa vomitevole". Appare "inconfutabile - aggiunge il gip - che nessuno dei raccomandati da Pittella, evidenziati in verde, abbia raggiunto la sufficienza", richiedendo quindi un "ritocco" dei voti per il superamento delle prove. Dalle conversazioni, ha quindi precisato il giudice, "emerge in tutta la sua crudezza l'oggettiva impossibilità per un concorrente, sia pure meritevole e capace, di vincere un concorso se non ha la necessaria raccomandazione". Benedetto, infatti, si "sofferma su un candidato individuato come uno che 'non ha nessun santo'", ottenendo come risposta dal suo interlocutore: "Si, poverino, e che gli fai".
Le indagini sono cominciate circa un anno e mezzo fa in seguito all'esposto di un dipendente di una ditta fornitrice di servizi che non aveva ricevuto la sua quota di Tfr.
Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella (Pd), è agli arresti domiciliari nella sua casa di Lauria (Potenza) ed è sospeso dall'incarico di governatore. Lo si è appreso da fonti della Giunta regionale lucana. La sospensione di Pittella è la conseguenza della "legge Severino". I poteri di presidente della Giunta sono passati alla vicepresidente Flavia Franconi, che è anche assessore alla sanità.
Ci sono anche i commissari delle uniche due aziende sanitarie lucane, Giovanni Chiarelli (Asp Potenza) e Pietro Quinto (Asm Matera), tra le persone arrestate e poste ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta. Ai domiciliari - secondo quanto si è appreso - anche il direttore amministrativo dell'Asm, Maria Benedetto. Per Quinto, le accuse sono di corruzione e turbata libertà degli incanti.
Nell'ambito della stessa indagine, ai domiciliari anche dg Asl Bari.