Il sacrificio del brigadiere dei
Carabinieri Antonio Cezza, mortalmente ferito il 17 luglio 1990
nella villa comunale di Melfi (Potenza) dopo essere intervenuto
- mentre era libero dal servizio - per sedare una violenta
rissa, è stato ricordato oggi in una cerimonia alla quale hanno
partecipato il padre e il fratello del sottufficiale, il
comandante della Legione Carabinieri "Basilicata", generale di
brigata Rosario Castello, e il comandante provinciale di
Potenza, colonnello Nicola Albanese.
Cezza, che aveva 26 anni, era nato a Cursi (Lecce): quel
giorno, a Melfi, affrontò "per primo un malvivente armato di
fucile che, alla sua vista, esplose diversi colpi", ferendolo al
viso: il giovane sottufficiale morì cinque giorni dopo
nell'ospedale "San Carlo" di Potenza. Gli fu conferita la
medaglia d'argento al valor militare alla memoria.
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