Paesi bellissimi e suggestivi rasi
al suolo, una tragedia umana enorme segnata da quasi tremila
morti, più di ottomila feriti e 300mila senzatetto: sono passati
40 anni da quel terribile terremoto di magnitudo 6.9 che alle
19.34 del 23 novembre 1980 colpì la Campania e la Basilicata,
lasciandole profondamente martoriate. Simbolo di quella tragedia
resta il crollo della Chiesa Madre di Balvano (Potenza) che
seppellì 66 persone, per la maggior parte bambini. Oggi in
quei territori la ricostruzione è quasi completata, ma la
ricorrenza del 40/o anniversario restituisce ricordi drammatici.
Non solo per i lutti e le rovine, ma anche per i ritardi nei
soccorsi, per l'esasperante lentezza che ha accompagnato il
processo di ricostruzione delle case, per le ruberie di tanti
sciacalli, che hanno allungato le mani sulle ingentissime
risorse stanziate dallo Stato - oltre 50mila miliardi di lire -
ridimensionando ai minimi termini il futuro di sviluppo
industriale che era stato disegnato per quelle aree.
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