Da una parte Papa Francesco e
l'Imam sunnita al-Tayyib, di al-Azhar, al Cairo, con il loro
"dialogo interreligioso, della fratellanza umana, della pace";
dall'altro un mondo - che è riduttivo definire "culturale" -
alla ricerca aperta di un "nuovo umanesimo", fondato anche su
"nuovi eretici e nuovi obiettori di coscienza", che non
accettano le letture univoche che da Occidente e da Oriente si
fanno l'uno dell'altro.
E' lo sfondo su cui si è mossa, a Potenza, la presentazione
del volume intitolato "Né Crociata né Gihad. Quando papi e
sultani avevano lo stesso linguaggio di guerra" (Il Mulino), di
Giulio Cipollone, dell'Università Gregoriana di Roma. Ne hanno
parlato, oltre all'autore, Luigi Serra e Amedeo Di Maio
(Università L'Orientale di Napoli), Franco Cardini e Pietro
Laureano (Università di Firenze), Riccardo Sessa, già
ambasciatore d'Italia in Cina e il giurista e ambientalista
Aurelio Pace.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA