La "totale, unanime contrarietà"
della Basilicata alla realizzazione sul suo territorio del
deposito unico dei rifiuti radioattivi e del parco tecnologico è
stata ribadita dall'assessore regionale all'ambiente, Gianni
Rosa, in collegamento con la Sogin, nella procedura di
localizzazione prevista dalla legge.
Rosa ha sottolineato l'unanimità della posizione - condivisa
in Basilicata da tutti gli enti locali e dagli organismi sociali
- e la mancata considerazione, nella proposta che aveva
individuato 17 siti possibile, degli "strumenti di
pianificazione e di programmazione adottati dalla Regione negli
ultimi anni". Più in particolare, il deposito delle scorie
radioattive non può essere realizzato in Basilicata per la
sismicità del territorio, per i fenomeni di fagliazione che lo
caratterizzano, per il rischio geomorfologico, per la presenza
di produzione agricole di qualità e tipicità, per la presenza di
"infrastrutture critiche rilevanti o strategiche" (impianti
petroliferi e dighe). Nella relazione, infine, Rosa ha
sottolineato che "la Basilicata ha già dato e continua a dare
alla nazione - petrolio, acqua, ambiente, il patrimonio
culturale di Matera, protetto dall'Unesco" - e ha chiesto che si
arrivi "alla definitiva dichiarazione di non idoneità di questi
territori".
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