"Con la sua formula sperimentale,
il progetto abita simultaneamente spazi diffusi e di natura
diversa, per mettere in connessione persone e luoghi
apparentemente lontani: lo spazio in presenza, dal vivo; quello
sonoro della radio, in diretta e in differita, intesa come
spazio abitato ed esteso e non come semplice media; quello
digitale attraverso un dispositivo di audio-prossimità che
permette l'ascolto da smartphone". Dal 29 novembre al 5
dicembre, cinque comuni nel cuore della Basilicata saranno
protagonisti di "In linea d'aria" progetto della Fondazione
Matera Basilicata 2019, curato da Anna Gesualdi e Giovanni Trono
di Teatringestazione. Per una settimana, nei comuni di
Accettura, Aliano, Campomaggiore, Cirigliano, Pietrapertosa e
Matera (al borgo La Martella), con il sostegno del Goethe
Institut Napoli, saranno ospitate "residenze artistiche con
formazioni regionali, nazionali e tedesche, culminanti - è
spiegato in un comunicato della Fondazione - in una serie di
performance dal vivo ispirate al tema 'Natura/Cultura',
elaborate dagli artisti per essere offerte ad un pubblico in
presenza e a coloro che saranno in ascolto su Radio Leib
(radioleib.com), spazio radiofonico digitale che manterrà la
connessione tra i paesi coinvolti".
"In linea d'aria - spiegato ha Rossella Tarantino, manager
sviluppo e relazioni della Fondazione - vuole essere l'occasione
di una riflessione su una delle sfide che hanno attraversato il
percorso di Matera (che nel 2019 è stata Capitale europea della
Cultura) e della Basilicata di questi anni: come ricercare
attraverso la cultura una relazione tra le aree remote,
caratterizzate da rarefazione abitativa, e le aree urbane? La
relazione tra il "troppo pieno" e il "troppo vuoto" è un tema
che la pandemia ha reso ancora più attuale, evidenziandone le
gravi implicazioni in termini di cambiamenti climatici,
sostenibilità sociale e culturale. È una sfida internazionale,
che riguarda non solo la polpa e l'osso dell'Italia, secondo la
nota metafora di Rossi Doria, ma investe trasversalmente tutta
l'Europa e il mondo, come abbiamo osservato all'Esposizione
universale di Dubai indagando il tema del 'remoto' con le altre
Capitali europee della Cultura".
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