"C'è forte preoccupazione per il
conto salatissimo che pagheranno le imprese per effetto
dell'impennata dei costi di elettricità e gas. La situazione è
fuori controllo con conseguenze gravissime in tutto il Paese,
dove non sono esclusi anche casi di chiusura, e, in aggiunta, in
Basilicata assume il sapore di una doppia beffa che ci mette
brutalmente di fronte alle contraddizioni della transizione
energetica": lo ha detto, in una dichiarazione, il presidente di
Confindustria Basilicata, Francesco Somma, commentando i dati
della Cgia di Mestre "che calcola in 355 milioni di euro l'extra
costo di consumo di energia elettrica che le aziende lucane
sosterranno rispetto al 2019. Seppure si tratti di un incremento
inferiore rispetto a quello stimato per molte delle altre
regioni, equivale comunque a un raddoppio effettivo dei costi
che potrebbe risultare in alcuni casi insostenibile. Gli effetti
stimati su tutti i comparti produttivi e in maggior percentuale
su quelli con consumo elettrico maggiore sono molti pesanti. Una
situazione paradossale - ha aggiunto Somma - in una regione che
contribuisce al bilancio energetico nazionale in maniera così
rilevante come la Basilicata. Ancor di più se si considera che
il sistema produttivo lucano sta pagando un pesante prezzo anche
a causa dell'altro fenomeno collegato alla transizione
energetica: la carenza dei semiconduttori che concorre in
maniera rilevante alla complessa situazione che sta vivendo lo
stabilimento Stellantis e il suo indotto".
Secondo Somma, "è necessario un intervento strutturato da
parte del Governo, e un impegno aggiuntivo da parte della
Regione Basilicata, per contrastare in maniera efficace la crisi
energetica in corso e supportare le imprese".
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