La giunta regionale della
Basilicata ha approvato il piano di abbattimento dei cinghiali
per il 2022, che prevede l'aumento da 5.600 a settemila dei capi
da abbattere, "il 60 per cento dei quali di età inferiore a un
anno". Lo ha annunciato l'assessore alle politiche agricole,
Francesco Fanelli, sottolineando che il piano "si avvale del
parere favorevole dell'Istituto superiore per la protezione e la
ricerca ambientale": "La Regione Basilicata - ha aggiunto
Fanelli - continua a mettere in campo tutte le azioni possibili,
sul territorio a caccia programmata, finalizzate alla riduzione
dei cinghiali, poiché il loro sovrannumero provoca ingenti danni
diretti e indiretti alle colture agricole e forestali e
rappresenta un fattore di notevole rischio per l'incolumità
delle persone, soprattutto in relazione agli incidenti
stradali".
"Per arginare al massimo il pericolo di infezione da parte
del virus della Peste suina africana che purtroppo è già
presente in alcune regioni del Nord Italia abbiamo demandato
alla Polizia provinciale, alle guardie venatorie e agli Ambiti
Territoriali di Caccia la vigilanza e il monitoraggio. Tali
organi di controllo - ha concluso - dovranno segnalare ai
competenti servizi veterinari ogni cinghiale trovato morto
(anche a seguito di incidente stradale), ovvero ogni cinghiale
abbattuto ma che mostrava, prima di morire, comportamenti
anomali riconducibili a tale infezione".
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