"Fermi questo orrore che ci
costringe a guardare impotenti da un mese affinché ognuno di noi
torni a far volare l'aquilone della vita, della pace e della
libertà": è la frase conclusiva di una lettera che un bambino
"di quasi undici anni" della quinta B della scuola primaria
"Tommaso Morlino" di Avigliano (Potenza) ha scritto al leader
russo Vladimir Putin.
"Ascolti la voce di Papa Francesco: si fermi! Fermi tutti gli
uomini ha ha mandato a combattere prima che sia troppo tardi", è
scritto nella lettera: "Sempre più spesso ci dicono che i
bambini seguono l'esempio degli adulti. Sicuramente è così, ma
se lo facessimo in questo periodo, prima ancora di capire cosa
sia vivere, conosceremmo la crudeltà e la morte. Sì , signor
Putin, può essere fiero di averci insegnato cosa sia la
supremazia, la violenza, il non rispetto per l'essere umano. Può
essere fiero di tutto il dolore, le lacrime, la sofferenza di
tanti bambini, madri, nonni e soprattutto padri che, messi in
salvo i propri cari, tornano nella loro città a combattere.
Famiglie
spezzate, vite spezzate che non vedranno mai volare un aquilone,
guardare un tramonto, meravigliarsi davanti ad un arcobaleno".
Infine, il bambino ha sottolineato che, "se mai ci fosse un
granello di positività, lo dobbiamo al popolo ucraino che ci ha
insegnato il valore della patria, il senso di appartenenza ad
una nazione che unisce gli uomini in nome delle stesse
tradizioni, della stessa storia in cui dovremmo rivederci tutti,
difendendo non solo la nostra Nazione, ma l'Europa intera".
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