"Una scelta di campo
irreversibile, contro l''ideologia della sopraffazione": lo ha
detto il prefetto di Potenza, Michele Campanaro, concludendo la
cerimonia della Festa della Liberazione nel capoluogo della
Basilicata, davanti al monumento ai caduti nella Prima Guerra
Mondiale.
Alla manifestazione (ne sono state organizzate anche a Matera
e in molti comuni lucani) hanno partecipato il presidente della
Regione, Vito Bardi, quello del consiglio regionale, Carmine
Cicala, il sen. Pasquale Pepe, vicepresidente della Commissione
antimafia, il presidente della Provincia, Rocco Guarino, e
l'assessore al bilancio del Comune di Potenza, Gianmarco Blasi.
Alcuni testi - fra i quali la lettera di un militare italiano in
procinto di essere fucilato - sono stati letti da rappresentanti
della consulta degli studenti, Andrea Oriente, Luigi Sabato e
Antonio Mastrangelo.
In tutti gli interventi sono stati numerosi i riferimenti
all'attuale situazione internazionale e alla guerra in Ucraina,
con nette condanne per l'atteggiamento dei governanti russi. A
Potenza, in piazza Mario Pagano, il Comitato per la pace ha
promosso un presidio con la distribuzione di un documento
intitolato: "25 Aprile. Non c'è via per la pace, la pace è la
via".
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