Il gip di Potenza ha disposto oggi
il giudizio immediato per tre avvocati, un medico e un suo
collaboratore e un sottufficiale dei Carabinieri forestali - ora
sospeso dal servizio - contestandolo loro, a vario titolo, 16
capi di accusa, dal falso in atto pubblico, al falso per
induzione e alla falsa attestazione in atti destinati
all'autorità giudiziaria dopo il rilascio di "plurimi
certificati medici" per ottenere il rinvio di alcune udienze di
un processo.
Il provvedimento riguarda tre avvocati di Rionero in Vulture
(Potenza), un medico di base un suo collaboratore, e un
sottufficiale dei Carabinieri forestali assistito da uno dei
tre avvocati Antonio Murano davanti al Tribunale di Potenza,
dove era imputato per "gravi reati contro la pubblica
amministrazione".
La Procura della Repubblica del capoluogo lucano ha accertato
che, da un anno, non vi era stata nessuna udienza del processo
perché le quattro che erano state fissate erano state "tutte
consecutivamente rinviate per impedimenti, una per Covid e le
altre in quanto risultava che, sempre il medesimo medico aveva
diagnosticato sempre la medesima malattia" (una gastroenterite
acuta e altro). La Procura ha evidenziato che la stessa diagnosi
- con lo stesso certificato - aveva riguardato due volte
l'avvocato e una volta il suo assistito. Peraltro, due dei
certificati utilizzati per ottenere il rinvio "non risultavano
redatti e firmati" dal medico che ora dovrà subire il giudizio
immediato. La vicenda nei mesi scorsi aveva provocato frizioni
fra gli organi di rappresentanza degli avvocati e la Procura
che, oggi, ha ribadito di non aver fatto "alcun atto invasivo o
illegittimo o inutilizzabile durante le indagini" e di aver
avuto "sempre" dal gip "le dovute autorizzazioni", in modo che
l'azione penale fosse legittima e gli atti svolti "pienamente
utilizzabili".
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