Con la condanna dell'ex carabiniere
Gerardo Schettino alla pena di 25 anni e sei mesi reclusione, si
è concluso in serata a Matera il processo a carico dei presunti
componenti di un clan - ritenuto mafioso dalla Procura
distrettuale di Potenza - che ha operato nel Metapontino.
Per Schettino il pm, Anna Gloria Piccininni, aveva chiesto la
condanna a 28 anni di reclusione.
Fra le accuse rivolte ai componenti del clan, la rapina ad un
supermercato, l'incendio di un'azienda agricola, un tentativo di
omicidio per della droga non pagata e, nel 2018, le minacce al
giornalista Filippo Mele, che aveva denunciato le infiltrazioni
del clan nella zona jonica lucana.
Al termine di una camera di consiglio durata circa 12 ore, il
Tribunale ha condannato a 26 anni e sei mesi di reclusione un
altro imputato, Domenico Porcelli, e a 19 anni e sei mesi Nicola
Lo Franco. Oltre a condannare altri imputati, il Tribunale ha
disposto, per Gerardo Schettino e altri sette imputati,
l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e l'interdizione
legale per la durata della pena e, per tutti i condannati, la
libertà vigilata per tre anni dopo aver scontato la pena.
In un altro processo analogo che si è concluso stasera, il
figlio di Schettino, Giuseppe, è stato condannato alla pena di
20 anni e sei mesi reclusione. Per altri imputati il Tribunale
ha deciso condanne da 17 anni e sei mesi a 12 anni di
reclusione.
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