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Fim, Stellantis Melfi perde maggiore quantità auto sul 2023

Fim, Stellantis Melfi perde maggiore quantità auto sul 2023

Nel primo semestre del 2024 ne ha prodotte solo 47.020

POTENZA, 08 luglio 2024, 13:15

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nei primi sei mesi del 2024 lo stabilimento di Melfi (Potenza) di Stellantis ha prodotto 47.020 auto, un dato "fortemente negativo" rispetto allo stesso periodo del 2023 (con una riduzione del 57,6 per cento). Inoltre, "in termini di volumi è lo stabilimento che perde la maggiore quantità di auto, con 63.800 unità in meno rispetto al primo semestre del 2023": è il dato che emerge dall'analisi della Fim-Cisl.
    Nei primi tre mesi dell'anno, a Melfi "gli stop produttivi collettivi sono stati complessivamente 28 giorni, nel secondo 37 per un totale di 65 gestiti con il contratto di solidarietà.
    Negli altri giorni l'utilizzo del Cds è stato nel primo trimestre del 23% pari ad una media di 1.282 lavoratori ogni giorno, peggiorando nel secondo trimestre con un 40% su una media di 1.500 lavoratori giornalieri". La riduzione della produzione ha avuto "ripercussioni negative" sull'occupazione, affrontate anche con le incentivazioni all'uscita, in modo che "dal 2021 ad oggi ha coinvolto quasi 1.700 lavoratori portando l'occupazione a 5.425 unità)".
    La Fim-Cisl ha definito la situazione a Melfi "difficile e complessa", anche in relazione alla "fase di transizione verso i cinque nuovi modelli multibrand", quattro dei quali saranno full electric "con possibilità di motorizzazioni ibride e uno in versione ibrida. La produzione stimata a regime dei cinque modelli sarà di circa 260 mila vetture all'anno che, secondo la direzione aziendale, dovrebbe saturare l'impianto". Anche per l'indotto - che occupa tremila lavoratori - la Fim ha definito la situazione "molto critica". Secondo il sindacato, "è necessario che il gruppo sia impegnato a dare priorità nelle forniture alle aziende del comprensorio, ma nelle stesso tempo, bisogna sostenere le aziende fornitrici nel processo di ammodernamento e di transizione verso le nuove produzioni.
    Inoltre, è indispensabile agire sull'accordo di programma e sulle strumentazioni a disposizione nelle aree di crisi complessa per attrarre altri nuovi investimenti e per tutelare i lavoratori dell'area di Melfi".
   

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