Per la prima volta in Italia
sono stati individuati i movimenti 'silenziosi' delle faglie,
quelli che avvengono molto lentamente e senza provocare
terremoti: sono stati registrati dai satelliti radar e Gps nella
zona del Pollino e permettono di spiegare perché, rispetto al
resto dell'Appennino, in quest'area i terremoti di magnitudo
elevata sono meno frequenti. La ricerca, pubblicata sulla
rivista Scientific Reports, è stata condotta da Ingv e Istituto
per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente Irea-Cnr in
collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile.
I dati sono stati raccolti grazie ai satelliti radar della
costellazione Cosmo-SkyMed dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi)
e dalle stazioni Gps della rete Ring dell'Ingv. Il coordinatore
della ricerca, Nicola D'Agostino, dell'Ingv, rileva che questo
movimento lento delle faglie contribuisce ''al rilascio di una
parte dell'energia che verrebbe altrimenti liberata dai
terremoti''.
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