"Già da tempo la Dda di Reggio Calabria aveva ufficialmente posto all'attenzione degli organi di polizia internazionale e della polizia nazionale slovacca la necessità di monitorare le attività del gruppo dei calabresi arrestati perché sospettati di essere coinvolti nell'omicidio del giovane giornalista Jan Kuciack e della sua compagna".
Lo ha detto il procuratore di Reggio Gaetano Paci in relazione all'arresto di Antonino Vadalà, del fratelli Bruno e del loro cugino Pietro Catroppa.
"Il sospetto - ha spiegato Paci
- era nato focalizzando i movimenti degli arrestati, tutti
appartenenti e collegati a famiglie mafiose di Bova Marina e di
Africo Nuovo, per l'improvviso esplodere di posizioni di grande
valore economico ed imprenditoriale in Slovacchia cui erano
divenuti titolari". Antonino Vadalà è imparentato col presunto
boss dell'omonima cosca Domenico, detto "Lupo di notte". La
stessa cosca è rimasta coinvolta nell'inchiesta "Bellu lavuru"
sugli appalti per l'ammodernamento della statale ionica.
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