I finanzieri del Comando
provinciale di Reggio Calabria e dello Scico di Roma, coordinati
dalla Dda diretta da Giovanni Bombardieri, hanno sequestrato
beni per 1,6 milioni di euro riconducibili a Domenico Chilà, di
77 anni, e Giovanni Alampi morto anni fa - e ai rispettivi
nuclei familiari. I due erano stati arrestati nel 2010
nell'operazione Crimine perché ritenuti affiliati alla "locale"
di 'ndrangheta operante nelle frazioni di Reggio di Trunca e
Allai. Chilà è stato poi condannato a 4 anni e 8 mesi 8 di
reclusione e Alampi a 6 anni. Dalle indagini del Gico del Nucleo
di Polizia economico finanziaria di Reggio e dallo Scico sulle
transazioni economiche e finanziarie operate negli ultimi 30
anni è emersa la sproporzione tra patrimonio e redditi. Il
sequestro, disposto dalla Sezione misure di Prevenzione del
Tribunale su richiesta del procuratore aggiunto Calogero Gaetano
Paci e del pm Francesco Ponzetta, ha riguardato 9 immobili, 2
terreni, quote di fabbricati e disponibilità finanziarie.
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