"E' giusto parlare
sempre di una memoria viva che deve tradursi in responsabilità e
impegno". Lo ha detto don Luigi Ciotti, presidente di Libera e
cittadino onorario di Locri, intervenuto alla manifestazione
"Locri non dimentica, ricorda!", nell'ambito della quale si è
svolta l'intitolazione di alcune vie cittadine a vittime
innocenti di 'ndrangheta e mafie.
"Io ho molta paura - ha aggiunto don Ciotti - della retorica
della memoria: non basta appiccicare dei nomi lungo le strade.
Ciò può essere un segno importante per non dimenticare e vivere
il vero ricordo ma è necessario però che quei nomi si scrivano
nelle nostre coscienze e nelle nostre vite. Lo dobbiamo al
sacrificio di tante persone che non ci sono più. La lotta alle
mafie, al di là del lavoro fin qui svolto dai magistrati e dalle
forze dell'ordine, la si fa con la cultura, lavoro, educazione e
scuole. Occorre anche una rivoluzione politica e culturale.
Occorre una trasformazione profonda della società in cui
viviamo".
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