Simulavano incidenti
stradali per frodare le assicurazioni. E' l'accusa mossa dalla
Procura di Reggio Calabria, al termine di indagini condotte dai
carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale,
nei confronti di 7 persone tra le quali due fratelli, avvocati
del foro di Reggio, A.T., di 37 anni, e U.T. (42). Le accuse
sono di associazione per delinquere finalizzata alla commissione
di truffe assicurative, falsa testimonianza e corruzione. A capo
dell'organizzazione vi sarebbero stati i due legali.
L'inchiesta, denominata "VIII comandamento", è iniziata dopo le
dichiarazioni di un collaboratore di giustizia. Dagli
accertamenti sono emerse richieste risarcitorie per oltre 100
mila euro e truffe seriali che venivano realizzate con
l'attuazione reiterata di un protocollo collaudato per ingannare
le assicurazioni. Gli investigatori hanno compiuto una serie di
perquisizioni a carico degli indagati sequestrando anche
un'autocarrozzeria ed un centro protesi dentale a Reggio
Calabria.
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