La Sixin Msc, tra le
portacontainer più grandi al mondo, ha fatto oggi il suo
ingresso, per la prima volta, nel Mediterraneo, arrivando nel
porto di Gioia Tauro. "Per noi - ha detto il team manager della
Til Paolo Maccarini - questo è un punto di ripartenza,
un'occasione straordinaria per ribadire quanto aveva promesso il
sig. Aponte quando è venuto qui e cioè vogliano fare di Gioia
Tauro il primo porto del Mediterraneo, promessa e sfida che
vogliamo realizzare. Noi vogliamo competere non con i porti
nazionali ma con scali come Rotterdam, Pireo, Algesiras, Port
Said che operano con altri costi e altri mercati. E il nostro
impegno lo porteremo a compimento".
Per celebrare l'evento si è tenuta la cerimonia di Maiden
Call della nave, per onorare la sua "prima toccata" nel
Mediterraneo, con lo scambio dei Crest fra il comandante della
nave Amil Kumar Menon, il commissario straordinario
dell'Autorità portuale di Gioia Tauro Andrea Agostinelli e lo
stesso Maccarini. Alla cerimonia hanno presenziato la presidente
della Regione Jole Santelli, il prefetto di Reggio Massimo
Mariani, il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà. Tra gli
interventi di saluto quello di Agostinelli, che ha ricordato le
fasi di rilancio dello scalo ed i nuovi obiettivi fra i quali il
gateway, il bacino di carenaggio ma anche l'avvio della
logistica e i collegamenti ferroviari necessari per legare lo
scalo al paese.
"Gioia Tauro - ha detto Jole Santelli - è la grande scommessa
della Calabria. L'approdo della Msc Sixin rappresenta al meglio
le grandi e altrettanto imponenti ambizioni del più importante
scalo della Calabria e del Mediterraneo. Dimostra quanto siano
estese le potenzialità di uno scalo dalla cui crescita dipende
lo sviluppo stesso della Calabria e del Mezzogiorno".
"E' uno dei momenti migliori - ha detto Falcomatà - per il
Porto di Gioia Tauro. L'aumento dei traffici e la presenza di
una nave cosi importante e prestigiosa, che solcherà
esclusivamente i porti di Gioia Tauro in Italia e Rotterdam in
Olanda, impreziosisce il ruolo strategico di questa
infrastruttura nell'economia territoriale, sempre più
baricentrica nel contesto dell'area del Mediterraneo".
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