Beni per un milione di
euro circa sono stati sequestrati dai finanzieri del Comando
provinciale di Reggio Calabria a Leonardo Dellavilla, di 45
anni, imprenditore operante nel settore della ristorazione a
Bova Marina, indiziato di intraneità al gruppo mafioso Vadalà.
Tra i beni figurano polizze assicurative per 300.000 euro, 12
fabbricati, 10 terreni e un'auto riconducibili all'uomo e al suo
nucleo familiare.
Dellavilla, riferiscono gli investigatori, già indagato per
un omicidio del 2001, era stato arrestato nel corso
dell'operazione condotta nel 2008 dai carabinieri "Bellu Lavuru"
con l'accusa di essere affiliato alla cosca Vadalà diretta dal
suocero Domenico Vadalà detto "Micu 'u lupu"" ed era anche stato
coinvolto nell'operazione "mandamento Ionico", del 2017, nella
quale era accusato di associazione mafiosa. Anche
nell'operazione "'ndrangheta stragista" era emersa
l'appartenenza alla cosca di Dellavilla. Alla luce di ciò e di
una segnalazione del Servizio centrale investigazione
criminalità organizzata (Scico) della Guardia di finanza alla
Compagnia di Melito Porto Salvo, la Dda di Reggio Calabria
diretta da Giovanni Bombardieri, ha delegato alla Compagnia
indagini a carattere economico/patrimoniale.
I finanzieri hanno ricostruito il patrimonio accumulato dal
nucleo familiare di Dellavilla accertando una ingiustificata
differenza tra il reddito dichiarato e il patrimonio posseduto,
anche per interposta persona. L'affermazione e la crescita
imprenditoriale di Dellavilla, secondo la Guardia di finanza,
sono risultati sostenuti dal legame, anche parentale, con la
'ndrangheta. I finanzieri hanno anche posto l'attenzione sul
presunto ruolo assunto da un altro soggetto deceduto nel 2015,
incensurato, cieco dalla nascita ed ex dipendente statale in
pensione. Da quest'ultimo, Dellavilla avrebbe nel tempo drenato
ingenti somme di denaro accumulate dall'uomo in maniera
"sproporzionata ai redditi da pensione percepiti". Ciò sarebbe
avvenuto con l'utilizzo di conti correnti cointestati, polizze
vite e con la stipula di una procura speciale contratta poche
settimane prima della morte, utilizzata poi in data successiva
al decesso per effettuare ulteriori atti di disposizione
patrimoniale.
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