"Il Comune di Reggio
Calabria chiude definitivamente i conti con il passato,e
soprattutto con il rischio dissesto che avrebbe
irrimediabilmente e seriamente condizionato il futuro e lo
sviluppo della città". Lo ha annunciato il sindaco Giuseppe
Falcomatà che ha incontrato i giornalisti assieme all'assessore
al Bilancio Irene Calabrò. Un incontro concluso in collegamento
skype con il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti.
A rendere possibile la conclusione della vicenda è un
contributo di 200 milioni contenuto nel Decreto Agosto, che
prevede 100 milioni per quest'anno, e 50 per ciascuno degli anni
che seguiranno. "Un risultato che si deve - ha spiegato
Falcomatà - al lungo lavoro di interlocuzione condotto in questi
anni durante i quali erano due i termini che condizionavano
l'agire politico: debito e dissesto. Abbiamo agito come il buon
padre di famiglia, con un approccio politico nella
consapevolezza che la dichiarazione di dissesto non avrebbe
comportato nessun giovamento per la città, e soprattutto non
sarebbe stata certo una vittoria per la città, e considerando
gli indici di povertà della nostra città avrebbe comportato,
come ha riconosciuto la stessa Corte dei Conti la necessità di
ridichiararlo nel giro di due o tre anni".
"Si tratta di nuova liquidità - ha detto ancora il sindaco
- svincolata per le casse comunali che libera energia senza
produrre nuovo indebitamento che ci permetterà di fare quello
che finora avevamo difficoltà a fare". Nel dispositivo ci sarà
anche la sospensione delle procedure esecutive. "circostanza che
rendeva impossibile - ha ricordato il sindaco - di rispettare
l'ordine cronologico dei fornitori". Un'ultima considerazione ha
riguardato anche il debito idropotabile del Comune di Reggio
Calabria, maturato dal 1981 al 2006, che non era mai stato
riconosciuto, che grazie ad una interlocuzione con la Regione è
stato chiuso con una transazione di 60 milioni di euro.
Gli effetti di queste misure si potranno vedere già con il
prossimo bilancio preventivo dell'Ente, "che approveremo quanto
prima - ha assicurato Falcomatà - ben prima della proroga
fissata dal Governo al 31 ottobre 2020".
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