Sono trenta gli indagati
nell'inchiesta della Procura di Reggio Calabria sul crollo del
tetto dell'auditorium "Nicola Calipari" al Consiglio regionale
della Calabria avvenuto il 31 luglio scorso.
Prima di procedere con il conferimento dell'incarico al
perito, che avverrà il prossimo 22 settembre, la squadra mobile
reggina ha notificato gli avvisi di garanzia su richiesta del
procuratore Giovanni Bombardieri, dell'aggiunto Gerardo
Dominijanni e del pm Andrea Sodani.
Un "atto dovuto" per consentire la nomina di un consulente
di parte ai trenta indagati. Si tratta di due ex segretari
generali di Palazzo Campanella, alcuni dipendenti del Consiglio
regionale e titolari delle imprese che, dal momento della
costruzione della sala Calipari fino al crollo, hanno avuto un
ruolo nei vari lavori. Tra questi anche l'ex presidente della
Camera di Commercio di Vibo Valentia Michelino Roberto Lico.
L'avviso di garanzia, inoltre, è arrivato a Giulio
Carpentieri, Maurizio Priolo, Paolo Battaglia, Giovanbattista
Battaglia, Giuseppe Gumina, Giovandomenico Caridi, Giovanni
Pietro Mortellaro, Raffaele Campisi, Stefania Vitale, Domenico
Davoli, Cristiano Minico, Salvatore Laganà, Alberto De
Flammineis, Dante Mazzitelli, Francesco Messineo, Luciano
Romanelli, Daniele Naso, Domenico Naso, Ferdinando Ferraro,
Pierluigi Mancuso, Rosaria Zoccali, Paolo Morabito, Ubaldo
Multari, Antonino Di Benedetto, Antonio Palombo, Vincenzo Romeo,
Pietro Tarsia, Antonio Pisanelli ed Emanuele Fiorino.
L'ipotesi è quella di un reato "colposo". L'accusa,
infatti, per tutti è "crollo di costruzioni o altri disastri
dolosi". Tra le parti offese individuate dalla Procura della
Repubblica c'è il Consiglio regionale della Calabria.
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