Non si sono subito fermati
all'alt intimato dai carabinieri perché dovevano disfarsi di una
pistola clandestina e, dopo un centinaio di metri, nei pressi di
una stazione di servizio, hanno invertito il senso di marcia
dell'auto sulla quale erano a bordo e si sono scusati sostenendo
di non avere compreso che l'intimazione fosse rivolta a loro. Un
uomo di 26 anni di Catanzaro e una donna di 31 di Crotone sono
stati arrestati a Botricello dai carabinieri con l'accusa di
porto abusivo di arma clandestina.
L'atteggiamento dei due occupanti la vettura ha insospettito
i militari che hanno chiesto a loro colleghi in borghese di
verificare se i due, durante la manovra effettuata, si fossero
sbarazzati di oggetti illeciti. Così, in corrispondenza del
punto di manovra utilizzato dai due, è stato trovato un borsello
contenente l'arma, completa di 14 colpi. I militari in borghese
si sono appostati per seguire i movimenti successivi dei due
ragazzi in attesa che si recassero a recuperare il borsello.
Dopo le contestazioni per le violazioni al codice della strada,
che hanno comportato il sequestro dell'auto, i due sono stati
prelevati dal padre del ventiseienne che li ha condotti nei
pressi dell'area di servizio dove i tre sono stati bloccati
proprio dopo che avevano recuperato il borsello con l'arma. Il
genitore del ragazzo è stato denunciato in stato di libertà per
lo stesso reato.
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