Nuova crescita dei ricoverati in
terapia intensiva in Calabria. Oggi sono 19, 6 in più rispetto a
ieri. E continua la crescita anche dei positivi. Nelle ultime 24
ne sono stati individuati 254 (ieri erano 245) pur in presenza
di un numero inferiore di tamponi. I soggetti testati nelle
ultime 24 ore sono stati 2.440 mentre i tamponi processati sono
stati 2.327. contro i 2.871 del giorno precedente. In Calabria
c'è stata anche una vittima. Il totale dei decessi sale così a
118. I casi attivi sono 3.605 (+243) mentre quelli da inizio
pandemia 5.564 con 277.221 soggetti testati e 280.187 tamponi
effettuati. I ricoverati in malattie infettive sono 164 (+3)
mentre gli isolati a domicilio 3.422 (+234). I guariti sono
1.841 (+10).
L'incremento dei casi e l'attesa degli esiti dei tamponi
fatti su alcuni alunni, ha spinto il sindaco di Soverato Ernesto
Alecci a disporre la chiusura di tutte le scuole dell'infanzia,
primarie e secondarie di primo grado della città da martedì 3
novembre 2020 e fino a nuove disposizioni. Analoghe iniziative,
ma limitate nel tempo, sono state prese dai sindaci di
Trebisacce (Cosenza), Ricadi (Vibo Valentia) e Catanzaro. A Vibo
chiuso anche il Tribunale, fino a domani, per consentire la
sanificazione dei locali dopo che sono risultati positivi due
dipendenti.
La paura del Covid, intanto, porta a comportamenti
irrazionali e discriminatori. L'Ordine degli infermieri di
Cosenza, infatti, ha denunciato "un fatto gravissimo": agli
operatori sanitari è stato "negato il diritto di partecipare
alla convocazione dell'assemblea di un condominio". L'Ordine ha
già annunciato di essere pronto a denunciare l'episodio alla
Procura della Repubblica definendo quanto accaduto "una
discriminazione inaudita, razzista; un messaggio ancor più
sbagliato che è quello che si
vuole far credere che gli infermieri siano addirittura untori.
Come se il virus si trasmettesse per professioni e per ambiti.
Non è così".
E c'è anche chi tenta di approfittare della situazione. I
carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno denunciato 13
persone residenti a Varapodio perché avevano prodotto false
certificazioni per ottenere gli aiuti pubblici connessi
all'emergenza Covid.
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