La procura della
Repubblica di Reggio Calabria starebbe indagando sulle ultime
elezioni comunali di Reggio del settembre scorso ed in
particolare sul caso di alcune persone che non si sarebbero
recate al seggio ma delle quali risulta il voto. La Procura non
conferma ma non smentisce neanche alcuni post pubblicati sui
social che parlando di agenti della questura che si sono
presentati nelle abitazioni di anziani ultraottantenni ai quali
è stato chiesto se sono andati a votare. Molti di loro avrebbero
riferito ai poliziotti di non averlo fatto e sono stati, quindi,
interrogati per spiegare le motivazioni per cui non si sono
recati al seggio.
Sulla vicenda, in Procura c'è il massimo riserbo. Sembrerebbe
che i pm, coordinati dal procuratore Giovanni Bombardieri e
dall'aggiunto Gerardo Dominijanni, abbiano aperto un fascicolo
sulle presunte irregolarità che, al momento, non riguarderebbero
l'esito complessivo delle elezioni vinte dal centrosinistra che
ha sostenuto la candidatura a sindaco di Giuseppe Falcomatà.
Piuttosto, qualche situazione particolare che, adesso, i
magistrati starebbero cercando di ricostruire.
In ambienti politici della città si è appreso anche che i
magistrati hanno interrogato, come persone informate sui fatti,
alcuni dipendenti della "Hermes Servizi Metropolitani srl" che
si occupa, per conto del Comune, della riscossione dei tributi a
Reggio Calabria. Si tratterebbe di quegli impiegati che, nei
giorni in cui si sono tenute le elezioni del 20 e 21 settembre,
sono stati distaccati dalla "Hermes" e hanno lavorato
nell'ufficio elettorale del Comune, per curare "l'ambito
informatico" e i "flussi dei dati" tra l'ente e la prefettura.
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