Una confisca di beni del valore
complessivo di 17 milioni di
euro è stata effettuata dalla Gdf di Cremona in collaborazione
con quella di Crotone, ai danni di soggetti ritenuti
appartenenti alla 'ndrina capeggiata dal boss Nicolino Grande
Aracri.
"Le attività - si legge in una nota - condotte dai finanzieri
del Nucleo di polizia economico finanziaria di Cremona e
coordinate della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna,
hanno consentito di giungere alla definitiva condanna". Le
indagini, che hanno preso spunto da un episodio di usura
perpetrato ai danni di un imprenditore cremonese da parte di un
usuraio piacentino, hanno consentito di portare alla luce
ulteriori episodi ad imprenditori emiliani. In un caso è stato
addirittura accertato un prestito con un interesse del 200%. Gli
indagati utilizzavano società fasulle i cui bilanci apparivano
perfettamente regolari grazie alla complicità di professionisti
conniventi e i proventi delle attività illecite venivano
riciclati nell'acquisto di complessi immobiliari, di strutture
turistico-alberghiere, di società agricole.
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