Ci sono anche familiari di
elementi di spicco della cosca Bellocco-Pesce di Rosarno tra i
destinatari del reddito di cittadinanza. Lo hanno scoperto i
carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria che tra
Gioia Tauro e Rosarno, hanno denunciato 50 persone ritenuti
percettori irregolari del sussidio.
L'indagine, che rientra nell'operazione "Jobless Money 2"
condotta dai militari del Nucleo ispettorato del Lavoro, ha
fatto emergere che gran parte dei percettori irregolari sono
familiari di esponenti di punta delle cosche di 'ndrangheta
della Piana di Gioia Tauro. Tra questi figurano non solo
soggetti già condannati per associazione a delinquere di stampo
mafioso e figure apicali della 'ndrangheta del mandamento
tirrenico, ma anche donne che, intenzionalmente, avevano omesso
di segnalare agli enti competenti all'erogazione del reddito di
cittadinanza la presenza all'interno del proprio nucleo
familiare di soggetti detenuti, già elementi di spicco della
locale consorteria criminale, gravati da misure cautelari
personali e condannati per associazione a delinquere di stampo
mafioso.
I militari hanno scoperto, inoltre, false attestazioni
riguardo la residenza e l'effettivo reddito familiare. In alcuni
casi, infatti, all'interno dello stesso nucleo c'erano madre e
figlia o zia e nipote che nonostante conviventi, percepivano
distintamente il reddito di cittadinanza. Il danno erariale è
stato quantificato in 357mila euro ai quali si sarebbero dovuti
aggiungere altri 127mila euro se non fossero intervenuti i
carabinieri. Gli accertamenti, oltre alle denunce hanno portato
alla richiesta di interruzione del sussidio.
L'operazione "Jobless money 2" segue quella dello scorso
giugno quando i carabinieri segnalarono altri 37 soggetti che,
in maniera irregolare, hanno percepito il reddito di
cittadinanza. Il danno erariale complessivo, provocato nel 2020
dagli 87 illeciti percettori, è stato quantificato in circa un
milione di euro tra somme indebitamente percepite e risparmi
ottenuti con la sospensione del beneficio.
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