Le poesie di Nicola
Giunta,il poeta dialettale reggino seppe ironizzare sulla
regginità e suoi innati difetti, musicate e cantate in un cd del
musicantore e cantastorie Fulvio Cama. "Cu cunta ment'a Giunta",
è il titolo del disco che è stato presentato a Reggio Calabria .
"Un progetto per riprendere e far conoscere la prosa
ironica e irriverente di un poeta che fece del dialetto reggino
una lingua e una bandiera" ha detto Cama che assieme a Demetrio
Delfino, assessore della Giunta Falcomatà, al vice sindaco
Tonino Perna, al poeta Giuseppe Ginestra, e allo storico di
Numismatica antica dell'Università di Messina, Daniele
Castrizio, ha dato vita all'idea.
13 poesie diventate patrimonio della cultura popolare reggina.
Composizioni come "O riggitani", "Il paese di Giufà", "A funtana
i Riggiu" o "'nta stu paisi" che secondo Perna - "hanno inciso
nella cultura quotidiana dei reggini nonostante quella reggina
non sia una 'lingua potente come quella napoletana o siciliana".
"Giunta unico alleato ironico in una città che manca di
ironia - ha sostenuto Castrizio - e ritrovarlo oggi, attraverso
la musica di Fulvio Cama serve a Reggio. È un'opera piena di
storia, nonostante gli anni. Si riscopre un poeta che le nuove
generazioni non stanno più conoscendo e lo si sta riscoprendo.
Possiamo definirlo il 'Trilussa' di Reggio, che al contrario del
poeta romano, che non aveva nemici, identifica nei 'riggitani' i
nemici della città".
"Nicola Giunta voleva bene ai reggini - testimonia Giuseppe
Ginestra che lo ha conosciuto e stato suo amico - e voleva che
fossero migliori".
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