Trattato come un sospetto caso
di Covid è morto nel pronto soccorso no Covid del Grande
ospedale metropolitano di Reggio Calabria dopo 13 ore dal primo
ricovero nell'ospedale di Polistena. E' la storia di Maurizio
Frana, di 51 anni, deceduto alle 22 circa del 29 gennaio di cui
scrive oggi la Gazzetta del sud.
Stamani il fratello Massimo ha presentato una denuncia al
Commissariato di Polizia di Polistena chiedendo che siano
accertate eventuali responsabilità. "Non so se i ritardi siano
stati incisivi sulla morte di mio fratello - scrive nella
querela - ma probabilmente se si fosse intervenuti per tempo
probabilmente l'epilogo sarebbe stato differente e non sarebbe
rimasto vittima di una semplice infezione e quindi di
malasanità".
Secondo quanto scrive Massimo Frana nella denuncia, il
fratello Maurizio, arrivato nell'ospedale di Polistena poco dopo
le 9 è stato sistemato nella tenda Covid per accertare
l'eventuale positività. Alle 17.30, dopo i primi risultati, il
trasferimento a Reggio Calabria per sospetto Covid. A Reggio,
riferisce ancora Massimo, il tampone ha dato esito negativo e
Maurizio è stato trasferito al pronto soccorso ordinario dove è
morto intorno alle 22 per uno choc da stato settico.
Massimo Frana ha anche scritto, sulla propria pagina
Facebook, una lettera aperta al sindaco di Polistena Marco
Policaro. Nella lettera Massimo ricorda inoltre che il fratello
"aveva subito, sempre nell'Ospedale di Polistena, un intervento
ad una gamba nel mese di luglio e in quel caso gli era stato
eseguito il tampone, con esito negativo. Poiché l'intervento
sembra non fosse andato nel migliore dei modi, Maurizio aveva
subito un nuovo intervento a settembre e un nuovo tampone con
esito sempre negativo. Si recava a seguito dell'intervento
pressoché quotidianamente nell'Ospedale di Polistena per essere
medicato. Nonostante ciò, Maurizio si lamentava con mia sorella
di fortissimi dolori alla gamba, con emissione di pus e sangue
da dove era stata praticata l'incisione".
"Per setticemia - conclude Massimo Frana - si moriva ancora
nell'Ottocento. Non lascerò nulla di intentato per individuare e
colpire possibili responsabilità".
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