Un ricorso al Tar di Catanzaro è
stato presentato da un gruppo di genitori contro l'ordinanza del
presidente ff della Regione Calabria Nino Spirlì che ha
stabilito la chiusura di scuole elementari e medie fino al 15
gennaio e delle superiori al 31. Lo ha reso noto lo stesso
Spirlì in una diretta Facebook definendosi "scandalizzato". "E'
l'ennesimo ricorso - ha detto Spirlì - dei soliti genitori
contro un'ordinanza che vuole tutelare la salute dei ragazzi dei
loro familiari delle persone deboli che vivono nelle nostre
case. Sono pronto a combattere fino all'ultimo secondo".
Già una precedente ordinanza di Spirlì che, il 14 novembre
scorso, chiudeva le scuole fino al 28
novembre, era stata oggetto di un ricorso al Tar che il 23,
l'aveva sospesa in attesa dell'udienza di merito che si è svolta
successivamente alla scadenza del provvedimento.
Spirlì, in riferimento al nuovo ricorso, ha definito
"oltraggioso e vergognoso questo braccio di ferro che il solito
gruppo di genitori che si sentono forti per una certa loro
posizione. Mi auguro - ha aggiunto - che come sempre i
magistrati sappiano leggere le carte e che si ricordino della
scritta presente anche nelle aule di giustizia: la legge è
uguale per tutti. Questa ordinanza - ha detto rivolgendosi a chi
ascoltava la sua diretta Facebook - va difesa da voi, utilizzate
i social, tutti i mezzi legali che potete. Questa non è una mia
presa di posizione è una difesa dei ragazzi in un un momento in
cui ci dice che l'Rt in Calabria è 1,14 in salita. Vuol dire
essere in zona arancione/rossa. Se il Cts ha dato parere al
Governo che in Calabria non si può andare a votare non si può
fare campagna elettorale e tutto ciò che ne consegue tra adulti,
mi dovete dire come è possibile che ci sia una giustizia che mi
dice che gli adulti non si possono incontrare e i ragazzi sì.
Sappiate che non c'è una responsabilità della Giunta e della
politica, C'è qualcuno che vuole andare in senso contrario al
buon senso. Adesso, cari genitori che fate ricorso, bisognerà
che vi poniate davanti a tutti gli altri genitori, e sono decine
di migliaia che non vogliono didattica in presenza ma quella a
distanza che la stanno seguendo benissimo sia da insegnanti che
da ragazzi".
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