"Finalmente abbiamo riaperto. Come
noi sono contenti i clienti, che da questa mattina possono
prendere un caffè come hanno sempre fatto". Mirko, barista di
Cosenza, commenta così la riapertura del locale dopo il ritorno
della Calabria in zona gialla. Posizione che consente un
alleggerimento delle misure contro la pandemia, compresa la
riapertura di bar e ristoranti, anche se fino alle 18.
Come nei bar anche nei ristoranti si registra entusiasmiamo
tra i titolari, che riferiscono diverse prenotazioni già a
pranzo. "Vogliamo solo riprendere a lavorare - ha detto Elvira,
titolare di un'enoteca nel centro di Cosenza - è stato un
periodo difficile, ma la più grande gioia è ricevere le
telefonate dei clienti che vogliono prenotare". Tra le maggiori
difficoltà che lamentano i ristoratori c'è il ritardo
nell'erogazione della cassa integrazione. "Il bonus è arrivato
regolarmente - ha spiegato Felice, ristoratore - ma non copre le
spese, utenze e tasse che sono molto più elevate del contributo.
Quello che spiace è la mancata erogazione della cassa
integrazione per i nostri dipendenti. Noi non vogliamo mandare a
casa i nostri collaboratori, ma ci devono mettere nelle
condizioni di poter lavorare".
Oltre ai ritardi nell'erogazione della cassa integrazione,
molti ristoratori lamentano la difficoltà nel gestire le materie
prime da utilizzare nel quotidiano a causa delle continue
aperture e chiusure disposte dai vari Dpcm. "Possiamo lavorare
fino alle 18, ma è già un segno positivo. La maggiore difficoltà
- ha poi chiarito Carmine, titolare di un ristorante a Rende - è
stata nel gestire l'approvvigionamento delle materie prime, che
in molti casi abbiamo dovuto buttare perché si sono
deteriorate".
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