La Corte d'assise d'Appello di
Catanzaro ha assolto dall'accusa di omicidio Gianluigi Foschini,
27 anni di Crotone, ribaltando la decisione dei giudici di primo
grado che avevano condannato il giovane a 30 anni di reclusione.
Foschini era accusato dell'omicidio di Francesco Macrì, di 73
anni, ucciso in un agguato in strada a Crotone l'11 agosto del
2014. L'uccisione di Macrì, secondo l'accusa, sarebbe stato da
inquadrare nella guerra tra le cosche crotonesi. Gianluigi
Foschini era stato arrestato, su disposizione della Dda di
Catanzaro, il 16 gennaio del 2018 dalla squadra Mobile di
Crotone.
Alla base dell'arresto anche un'intercettazione nella sala
d'attesa della Questura di Crotone in cui Vittorio Foschini,
fratello di Gianluigi, gli chiede se avessero usato il
cappuccio. Una frase che per gli inquirenti rivelava che
Vittorio Foschini fosse a conoscenza che il fratello avesse
preso parte all'agguato contro Macrì.
I difensori di Gianluigi Foschini, gli avvocati Aldo Truncè e
Francesco Gambardella, hanno ottenuto dalla Corte d'Assise
d'Appello la riapertura dell'istruttoria dibattimentale proprio
riguardo alla difficile comprensione di quella frase, che era la
prova più importante a carico di Vittorio Foschini. La
consulenza di un perito ha confermato la tesi degli avvocati
della difesa, secondo cui che quella registrazione non
permetteva di comprendere le parole pronunciate. Da qui la
sentenza di assoluzione di Foschini, che é stato così rimesso in
libertà.
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