I carabinieri del Comando
provinciale di Crotone hanno eseguito, tra Petilia Policastro,
Crotone e in diverse Case circondariali, un'ordinanza di
custodia cautelare emessa dal Gip di Catanzaro, su richiesta
della Dda, nei confronti di 18 persone, 11 delle quali già
sottoposte a fermo il 25 gennaio scorso nell'operazione "Eleo",
3 già detenuti per altre inchieste e 4 catturati oggi. Gli
indagati sono accusato, a vario titolo, di associazione mafiosa,
omicidio, estorsioni, usura, delitti in materia di armi, furti,
danneggiamenti seguiti da incendio, tutti aggravati dal metodo
mafioso.
Il provvedimento trae origine dalle indagini condotte, dal
marzo 2018 all'aprile 2020, dai carabinieri del Nucleo
investigativo del Comando provinciale di Crotone e dalla
Compagnia di Petilia Policastro, dirette e coordinata dal
procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e dai pm Paolo Sirleo,
Domenico Guarascio e Pasquale Mandolfino.
Dall'inchiesta, secondo l'accusa, è emersa la pervasività
della Locale di 'ndrangheta di Petilia Policastro nel territorio
dei comuni di Petilia e Cotronei, che ha visto una sua
riorganizzazione, a partire dal 2014, a seguito di alcune
scarcerazioni per fine pena di suoi esponenti di spicco, che
hanno determinato una escalation di atti intimidatori sul
territorio. Inoltre sarebbero stati delineati i singoli ruoli
dei vari componenti, comprese le nuove leve che si prestavano,
tra le altre cose, a fare d'autista al reggente. Con le indagini
sarebbero anche stati identificati gli autori dell'omicidio di
Massimo Vona, un allevatore ucciso il 30 ottobre 2018 ed il cui
cadavere non è stato mai ritrovato. L'inchiesta ha anche fatto
luce su diversi casi di usura ed estorsioni a imprenditori,
soprattutto nel settore turistico e boschivo nell'area silana.
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