Incontro stamani in
Prefettura a Reggio Calabria, tra sindaci dell'Area
Metropolitana di Reggio, il prefetto Massimo Mariani, e, per
l'Asp5, il responsabile del dipartimento di Prevenzione
Alessandro Giuffrida. Il piano di vaccinazione avviato per gli
over 80 a Reggio ha mostrato non poche criticità per gli
assembramenti davanti all'ingresso del centro vaccinale
allestito a palazzo Campanella, ma anche per il metodo di
convocazione attraverso le prenotazioni dei medici di base, che
non ha previsto una scansione temporale degli appuntamenti.
La riunione ha fatto seguito all'incontro di ieri, che il
Sindaco Metropolitano Giuseppe Falomatà ha definito "proficua".
"L'obiettivo - ha affermato - è stato quello di lasciarsi alle
spalle le brutte immagini di questi ultimi 2 giorni fuori dal
consiglio regionale. Noi Sindaci abbiamo dato la massima
disponibilità e proposto la massima collaborazione ma
soprattutto rivendicato il nostro ruolo di garanti della salute
sul territorio. La partita virus, la partita vaccini si può
vincere solo e soltanto con la sinergia istituzionale con la
collaborazione fra le istituzioni".
Oggi sono stati concordati alcuni interventi ed è stata
evidenziata la necessità di un maggior coordinamento con i
Sindaci. Il Sindaco di Reggio ha offerto il supporto della
Polizia locale. Vigilanza, peraltro, immediatamente attivata
davanti palazzo Campanella dopo le scene di affollamento. Le
parti hanno inoltre chiesto la trasmissione di un piano
settimanale delle vaccinazioni, così da evitare un numero di
convocazioni eccessive. Il Comune di Reggio ha offerto la
disponibilità di locali.
"Alcune criticità che ci sono state - ha detto Falcomatà - si
possono risolvere facendo gioco di squadra. Con questi buoni
propositi vogliamo affrontare la campagna vaccinale che dopo le
persone over 80 passerà a quelle che sono le cosiddette
categorie a rischio, quindi, le forze dell'ordine, il personale
scolastico. Stiamo anche cercando di capire se tra le categorie
a rischio possano rientrare alcune categorie di lavoratori. Mi
riferisco ad esempio ai nostri lavoratori di AVR e di Castore
che, diciamo, per il tipo di attività che fanno sono sicuramente
esposte al virus più di altri".
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