Ventuno denunce per rissa
e altrettanti provvedimenti di divieto di accesso alle aree
urbane (Dacur), sono stati emessi dal questore di Reggio
Calabria, Bruno Megale, nei confronti dei giovani, molti dei
quali minorenni, resisi protagonisti, nelle settimane scorse,
delle "maxi-risse" nei comuni di Gioia Tauro e Campo Calabro.
I provvedimenti sono stati disposti sulla scorta della
normativa per la "sicurezza urbana" che guarda alla vivibilità
ed al decoro dell'ambiente cittadino. I 21 Dacur sono la
risposta della polizia di stato ai disordini provocati nelle
piazze dei Comuni della provincia reggina. "Risse organizzate"
come quella che si è verificata i il 10 gennaio nella
centralissima Piazza Duomo di Gioia Tauro ed il 5 febbraio a
Campo Calabria. in Piazza Municipio e Piazza Nassiria.
I giovani coinvolti negli episodi si erano dati appuntamento
attraverso i social network, incontrandosi senza alcun rispetto
delle norme in materia di assembramenti e senza utilizzare le
mascherine.
Otto provvedimenti di Divieto di accesso alle aree urbane sono
stati adottati nei confronti dei responsabili della rissa
avvenuta in Gioia Tauro, e tredici a carico dei ragazzi
coinvolti nei fatti di Campo Calabro.
Attraverso l'uso di oggetti contundenti, i protagonisti
delle risse hanno dato vita a scene violente, mettendo anche a
rischio l'incolumità delle persone che già si trovavano in quei
luoghi.
Ai 21 giovani colpiti dal Dacur, adesso, è stato interdetto
l'accesso ai pubblici esercizi e ai locali pubblici che si
trovano in quei luoghi dove, nei loro confronti, è stato imposto
anche il divieto di stazionare nelle immediate vicinanze. Tutti
quanti, infine, sono stati denunciati alle Procura di Palmi e
Reggio Calabria per il reato di rissa.
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