Cgil, Cisl e Uil della Calabria
hanno tenuto oggi a Cosenza, davanti alla sede della Prefettura,
un sit-in per il diritto alla salute. I sindacati, nei giorni
scorsi, hanno anche presentato un esposto-denuncia alla Procura
della Repubblica di Cosenza e alla Corte dei Conti-Sezione
Giurisdizionale per la Calabria, finalizzato all'accertamento
delle responsabilità per ritardi e disfunzioni nella campagna di
vaccinazione anti Covid-19. Inoltre, presenti i segretari
generali regionali Angelo Sposato (Cgil), Tonino Russo (Cisl) e
Santo Biondo (Uil), le rappresentanze sindacali hanno consegnato
un documento al vicario prefettizio nel quale sono contenuti i
motivi della protesta e la richiesta di un incontro urgente con
il ministro alla Salute Roberto Speranza. Sblocco delle
assunzioni, chiarezza nel piano di distribuzione dei vaccini e
mancata attuazione degli interventi previsti per il contrasto al
covid sono i temi centrali sui quali si sono soffermati i
sindacalisti.
"Undici milioni di euro per la provincia di Cosenza non
utilizzati o utilizzati in piccolissima percentuale - hanno
spiegato - con nessuna assunzione, nessuna attivazione di posti
letto dedicati e mancata costruzione di percorsi puliti nei
nosocomi che ospitano pazienti covid. Quindi ci chiediamo perché
non vengono spesi i soldi. La Calabria deve ripartire uccidendo
il covid e utilizzando le risorse. In questa regione manca sia
un governo per la sanità, ma anche un governo regionale che
programmi la ripartenza della regione. C'è una disorganizzazione
complessiva che ha portato il diritto alla salute ad essere il
problema più importante della Calabria".
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