Il corallo rosso, quello nero e
altre specie rare, mai trovate prima nel mar Ionio, sono
presenti nella secca di Amendolara, sito di interesse
comunitario (Sic), su quella che mitologicamente era l'isola di
Ogigia dove, per Omero, Ulisse visse sette anni in compagnia
della ninfa Calipso e che potrebbe diventare la seconda Area
marina protetta calabrese. I risultati della ricerca realizzata
in quei fondali, sono stati illustrati dall'assessore regionale
all'Agricoltura e al Patrimonio ittico Gianluca Gallo e
dall'assessore all'Ambiente Sergio De Caprio, nel corso di una
conferenza stampa nella sede della Cittadella "Jole Santelli" a
Catanzaro.
"Una straordinaria scoperta - ha detto Gallo - a
testimonianza di una straordinaria biodiversità e ricchezza del
nostro mare. Abbiamo commissionato uno studio per avere la carta
dei mari calabresi anche per rilanciare il settore della pesca,
attraverso la conoscenza e l'approccio scientifico che possa far
scoprire la pescosità del nostro mare, ma anche queste nostre
bellezze che sicuramente noi dobbiamo valorizzare, tutelare e
anche, perché no, utilizzare se possibile". Per l'assessore De
Caprio bisogna puntare tutto sul parco marino che "è il futuro
della Calabria e va difeso, diventando sviluppo".
La campagna di ricerca che ha portato alla scoperta del
corallo è stata effettuata con la nave oceanografica "Astrea" e
realizzata dalla Stazione zoologica "Anton Dohrn" di Napoli la
cui sede ad Amendolara è diretta da Silvio Greco che ha spiegato
come "il risultato dimostra che il mar Jonio non è povero come
molti hanno sempre pensato, ma importante. È una grande
opportunità e al contempo una grande responsabilità. Si potrà
innescare un meccanismo virtuoso che porta a sviluppare intorno
ad esso tutta l'industria del turismo che in altre parti lavora
molto. Quello che serve è che si allarghi il Sic e io proporrò
che la zona diventi parco marino regionale nell'attesa che
diventi, attraverso il Ministero, sito di area marina protetta,
perché quello che abbiamo trovato, inaspettato, lo giustifica a
livello elevatissimo e dopo Capo Rizzuto sarebbe la seconda Area
marina protetta in Calabria".
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