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COVID: il punto in Calabria

COVID

COVID: il punto in Calabria

Si torna in aula ma non tutti. Non si arresta crescita ricoveri

CATANZARO, 07 aprile 2021, 19:13

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Scuole in presenza, almeno per asili, elementari e prime medie oggi in Calabria, anche se non per tutti. Il ritorno sui banchi per i più piccoli, previsto dal decreto del Governo anche per le regioni in zona rossa come la Calabria - vi resterà fino al 21 aprile - non ha riguardato gli alunni di alcuni comuni i cui sindaci hanno emanato delle ordinanze di proroga generalizzata delle chiusure. I provvedimenti non riguardano i cinque capoluoghi di provincia, ma le aule sono rimaste chiuse in alcuni centri quali Soverato, Cropani, Cirò Marina, Cutro, Bisignano e Corigliano Rossano. In quasi tutti si tratta di provvedimenti temporanei che si esauriranno l'11 aprile.
    Intanto non si arresta la crescita dei ricoverati per Covid mentre sembra attenuarsi la curva dei nuovi positivi che registra un rapporto tamponi-positivi del 9,14 contro il 14,88 di ieri. Le vittime sono 8 con 872 decessi da inizio pandemia. I nuovi ingressi in area medica sono stati 13 (452) mentre quelli in terapia intensiva 2 (39) con il tasso di occupazione dei posti letto in area non critica che sale così al 48% (+1%) e quello in rianimazione al 26% (+2%), 4 punti sotto la soglia di saturazione. I nuovi positivi sono 292 con 3.195 tamponi fatti.
    Crescono di 337 i guariti (37.281) mentre i casi attivi calano dagli 11.496 di ieri agli 11.443 di oggi.
    La pressione sugli ospedali è particolarmente forte nel cosentino. Stamani 25 persone erano al Pronto soccorso dell'ospedale Annunziata di Cosenza in attesa di essere sistemate in reparto e altre 13 a Rossano. L'ospedale civile di Cosenza dispone di 130 posti letto Covid in totale. Di questi, al momento, 124 sono occupati. Per fronteggiare l'emergenza stanno per essere attivati altri 20 posti letto. Grave anche la situazione in terapia intensiva dove i 19 posti riservati a pazienti Covid sono tutti occupati. La situazione è resa particolarmente grave anche dalla carenza di personale sanitario dovuta sia alle ataviche problematiche legate al blocco del turn over sia alla non disponibilità di alcuni medici e infermieri a prestare servizio nei reparti Covid. Per fare fronte alla situazione l'Asp ha attivato le procedure per reperire 50 unità con manifestazione d'interesse.
   

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