Ancora in peggioramento i dati
rilevati nel monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe -
attuato attraverso l'analisi legata ai parametri dell'andamento
dell'epidemia, delle forniture e della somministrazioni dei
vaccini in Calabria - mentre tornano a risalire i positivi: 503
(ieri erano 292) i nuovi casi riscontrati nelle ultime 24 ore
con 3.896 tamponi eseguiti e 2.745 soggetti testati. A due cifre
il dato dei decessi: 11, a fronte degli otto di ieri, che
portano il totale delle vittime dall'inizio della pandemia a
883. Calano di 4 i ricoveri (448) e di uno in terapia intensiva
(38).
Oltre la soglia di saturazione, nel periodo 31 marzo-6 aprile, i
posti letto occupati in area medica al 47% della capacità. Un
po' meglio per le terapie intensive dove il tasso di occupazione
è al 24%, ancora al di sotto della soglia limite. Per quanto
concerne la vaccinazione, la percentuale di popolazione
calabrese che ha completato il ciclo è pari al 5,6% (Italia 6%);
per categorie gli over80 che hanno completato il ciclo vaccinale
raggiungono il 32,7% (Italia 36,8%).Tra i 70-79enni, invece, la
Calabria vanta una percentuale più alta di immunizzati, il 3,7%
del totale, superiore alla media italiana ferma sul 2,2%.
Tiene sempre banco il tema delle riaperture. A scendere il
piazza per rivendicare la possibilità di poter lavorare anche
oggi sono stati gli ambulanti che, sulla scia delle precedenti
manifestazioni organizzate in Calabria, hanno sfilato in corteo
a bordo dei loro mezzi di lavoro sulle strade di Catanzaro. Dopo
avere attraversato il corso principale del capoluogo, i
lavoratori, che lamentano di essere stati dimenticati dal
Governo, si sono spostati alla Cittadella regionale dove sono
riusciti ad avere un contatto telefonico con il presidente f.f.
Nino Spirlì che si trovava a Roma. "Siamo arrivati alla fine -
hanno spiegato- non ce la facciamo più".
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