Un manufatto granitico di forma
cilindrica risalente, presumibilmente al II secolo a.C., del
peso di circa 300 kg, è stato trovato sull'argine del fiume
Savuto a Scigliano, nelle immediate vicinanze della base del
"Ponte di Annibale", detto anche "Ponte di Sant'Angelo di
Scigliano", dai carabinieri del Nucleo per la Tutela del
Patrimonio Culturale di Cosenza, supportati dall'ottavo
Elinucleo di Vibo Valentia. Il ritrovamento è avvenuto nel corso
delle attività di monitoraggio dei siti archeologici,
paesaggistici e monumentali della Calabria, in seguito
all'erosione causata dalle abbondanti piogge cadute nei mesi
precedenti.
Gli accertamenti sul bene, attivati dai militari ed eseguiti
dai funzionari della Soprintendenza archeologia, Belle Arti e
Paesaggio di Cosenza, hanno consentito di accertarne il
particolare interesse culturale, in quanto appartenente,
verosimilmente, ai resti di una cava antica. Per salvaguardare
l'opera, gli stessi funzionari hanno ritenuto indispensabile
eseguire il recupero del manufatto per metterlo al riparo da
un'eventuale piena del fiume, che lo avrebbe potuto danneggiare
o far disperdere. Su disposizione del sindaco di Scigliano
Raffaele Pane è stato quindi impiegato un mezzo meccanico per il
prelevamento del manufatto che è stato portato in locali idonei
messi a disposizione dall'Amministrazione comunale.
Secondo gli esperti, il rinvenimento di un bene culturale di
tali caratteristiche, proprio nei pressi del Ponte romano
edificato nel corso del II secolo a.C., suggerisce la probabile
esistenza di una cava o di un insediamento antico che potrebbe
aprire nuove interessanti prospettive future dal punto di vista
storico e archeologico. Il prof. Mauro La Russa, dell'Università
della Calabria, sta conducendo ulteriori esami tecnici sul bene
volti a chiarirne l'esatta epoca, il materiale utilizzato per la
sua realizzazione, nonché le sue finalità.
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