Beni per 200 milioni di euro
sono stati sequestrati a scopo preventivo dalla Guardia di
finanza di Catanzaro, coordinata dalla Dda del capoluogo
calabrese, a tre imprenditori Antonio Lobello e i figli Giuseppe
e Daniele destinatati a marzo scorso di misure cautelari perché
indiziati, a vario titolo, nell'inchiesta denominata
"Coccodrillo" di interposizione fittizia di beni, riciclaggio,
autoriciclaggio.
Tra i reati contestati a Lobello Giuseppe vi erano anche
quelli di estorsione e di concorso esterno in associazione
mafiosa. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dalla
sezione misure di prevenzione del Tribunale di Catanzaro.
Nell'ambito dell'inchiesta della Dda di marzo era stato disposto
anche il sequestro di alcuni beni di fatto riconducibili ai tre
imprenditori, anche se intestati a loro prestanome. Dagli
accertamenti svolti è poi emerso che gli imprenditori, allo
scopo di tutelare il patrimonio, avevano intestato fittiziamente
alcune delle loro aziende a terzi soggetti prestanome, anche in
considerazione dell'emissione, da parte della Prefettura di
Catanzaro, delle interdittive antimafia che avevano colpito
società riconducibili ai Lobello come Cal.Bi.In. srl., Cantieri
Edili - Iniziativa 83 srl. e Strade sud srl. Dal complesso
degli elementi acquisiti, anche attraverso verifiche documentali
in ordine alle variazioni patrimoniali e societarie intercorse
negli anni, corroborate da indagini, anche bancarie, è stata
evidenziata l'esistenza di una sorta di "holding familiare". Il
sequestro di oggi ha riguardato 110 fabbricati e 49 terreni
ubicati nei territori di Catanzaro, Simeri Crichi, Settingiano,
in provincia di Catanzaro, e Cirò Marina (Crotone), 67
automezzi, 5 motoveicoli, quote sociali relative a 13 aziende
con sede a Catanzaro, Simeri Crichi e Firenze, complessi
aziendali di 12 società operanti nel settore dell'edilizia
pubblica e privata e aggiudicatarie di numerosi appalti
pubblici, complesso aziendale di una società operante nel
settore della ristorazione e diverse disponibilità bancarie e
finanziarie, nonché la società proprietaria di un esteso
cantiere per la produzione del calcestruzzo, ubicato nella
frazione Lido di Catanzaro.
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