Individuato e denunciato il
presunto responsabile del vasto incendio che il 27 e il 28
agosto scorso ha devastato il territorio di Albidona. Si tratta
di un 30enne del posto che, dopo un'indagine dei carabinieri
forestali del Gruppo di Cosenza, coordinati dal ten.col.
Vincenzo Perrone, è stato denunciato alla Procura di
Castrovillari per incendio boschivo colposo aggravato. Per
spegnere l'incendio che ha messo a rischio alcune masserie e una
struttura agrituristica, è stato necessario l'intervento di un
elicottero e quattro canadair oltre il lavoro delle squadre a
terra.
L'individuazione dell'uomo è giunta al termine delle indagini
condotte dai carabinieri forestali di Trebisacce, supportati dai
colleghi di Oriolo e di Aprigliano specializzati in refertazione
e indagini su incendi boschivi, utilizzando l'applicazione del
Metodo delle Evidenze Fisiche (MEF), con la visione di numerosi
filmati di un sistema di videosorveglianza e l'acquisizione di
numerose testimonianze. Dalle indagini è emerso, secondo i
carabinieri forestali, che nel pomeriggio del 26 agosto l'uomo
si è recato nei terreni familiari e ha proceduto a disfarsi dei
residui agricoli provenienti dall'attività di pulizia e potatura
effettuata, bruciandoli, violando così il divieto vigente nel
periodo di massima pericolosità per gli incendi, previsto dal 15
giugno al 30 settembre. Il 30enne si sarebbe poi allontanato
lasciando il fuoco ancora attivo. Al mattino seguente, complici
il caldo e le forti raffiche di vento, le fiamme si sono
propagate e hanno acquistato il vigore necessario per divampare
ed estendersi rapidamente distruggendo anche un mezzo meccanico
di proprietà del Comune di Albidona, che si trovava poco
distante.
L'incendio ha compromesso 30 ettari di pineta, oltre a
terreni cespugliati, incolti e seminativi, interessando un'area
estesa complessivamente 115 ettari di territorio, oggetto di
particolare tutela in quanto ricadente nel sito della Rete
Natura 2000 denominato Zona di Protezione Speciale "Alto Jonio
Cosentino", istituito per la conservazione della biodiversità.
L'uomo è anche stato sanzionato con una multa di 2.064 euro per
l'abbruciamento di residui agricoli nel periodo di massima
pericolosità.
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